L’AZIENDA CHE PRODUCE FELICITÀ
Una terza via che possa coniugare il necessario profitto delle aziende con l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale, tipica del no profit. Su quest’utopia possibile è stato incentrato l’evento del 18 febbraio organizzato da FiordiRisorse all’interno della ditta Paradisi srl di Jesi, impresa attiva nella meccanica di precisione. Prima dell’inizio ufficiale dei lavori alcuni fortunati, tra il pubblico copioso che stava man mano affollando il piazzale dell’azienda, hanno potuto partecipare a un test drive della TESLA S Performance, auto completamente elettrica dalle altissime prestazioni.
“FiordiRisorse – Persone Maiuscole”, ha spiegato Osvaldo Danzi responsabile di Ideazione e Sviluppo del progetto, è una business community nata nel 2008 come gruppo su LinkedIn per promuovere relazioni tra figure manageriali di imprese che operano nell’Italia centrale e in Lombardia. Il tema de ”l’azienda che produce felicità” è stato introdotto da Sandro Paradisi, Project Manager dell’evento per FdR, che ha spiegato come la Benefit Corporation sia orientata a produrre vantaggi, benefici, giovamenti e rispetto ai collaboratori, all’ambiente, nelle comunità in cui opera, pur continuando a essere impresa, a fare profitto in modo corretto ed equilibrato. È un nuovo paradigma d’impresa quello che, secondo Paradisi, può essere sintetizzato in: “quel che è buono per il territorio è buono anche per l’azienda”. È il caso, ad esempio del restauro di una pala del Perugino della fine del XV secolo, restituita alla sua originaria bellezza alla comunità di Senigallia, grazie al restauro finanziato dall’Accademia della Tacchinella formata da un gruppo d’imprenditori marchigiani. Successivamente agli interventi dei Regional Manager FdR Marche, Michele Morichi, Antonella Cipollone e Fausto Massioni, sono stati invitati a parlare gli ospiti della serata.
Paolo Di Cesare, Imprenditore e Designer, co-Fondatore di Nativa, la prima For Benefit Corporation Italiana, dopo aver spiegato come per ottenere la certificazione B-Corp le aziende debbano dimostrare all’ente americano B Lab di aver raggiunto degli obiettivi ambientali e sociali e integrare nei documenti statutari il proprio impegno verso gli Stakeholder (non più solo verso gliShareholder, come imponevano vecchi schemi orientati esclusivamente alla massimizzazione del profitto), ha enucleato alcuni esempi e case history come Warbyparker, Patagonia e Fratelli Carli.
Luca Rossettini, Ingegnere aerospaziale e CEO di D-Orbit ha, invece, raccontato la storia della B-Corp di cui è fondatore e che sviluppa dispositivi in grado di rimuovere satelliti artificiali dalla propria orbita al termine della loro vita operativa.
Numerose, in conclusione, le domande del pubblico in sala sul fenomeno ancora relativamente noto delle Benefit Corporation, che nel mondo assommano attualmente a circa 1200 ma che stanno destando grande attenzione anche da parte di multinazionali del livello di Unilever orientata anch’essa verso questo nuovo paradigma di business.