QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE/INVENTARIUM
La location del Porto Antico di Ancona con l’Arco di Traiano e l’Arco del Vanvitelli è stata lo scenario stupefacente e metafisico, prescelto da Giovanni Gaggia per portare definitivamente a compimento Quello che doveva accadere / INVENTARIUM, progetto complesso e che si è articolato in più eventi lo scorso 9 giugno.
Si è trattato “di una meditazione artistica ed estetica sulla strage di Ustica, un vero e proprio approfondimento sul senso della memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di speranza, di resistenza e di resilienza”.
Alle prime luci dell’alba, l’artista è stato il protagonista di una performance che ha preso vita in un atto lento e rituale: un ricamo divenuto segno, intarsio, sutura su di un arazzo plumbeo e luminescente e che ha dispiegato un filo di memoria dalle note ferrigne e cauterizzate.
Dopo i precedenti passaggi nelle città di Palermo e Bologna, Inventarium è approdato nel capoluogo marchigiano.
Scelta non casuale perché Ancona è la città di Aldo Davanzali, fondatore e presidente dell’Itavia, la compagnia aerea tristemente nota proprio per la Strage di Ustica. Dopo la terribile tragedia, l’Itavia ingiustamente fallì e Davanzali morì nel 2005 in condizioni di indigenza andando ad aggiungersi, di fatto, alle 81 vittime della strage.
Dalla performance di Giovanni Gaggia, curata da Serena Ribaudo, è stato tratto un video d’arte diretto da Michele Alberto Sereni e accompagnato dalle musiche di Stefano Spada.
Sponsor dell’happening, patrocinio del Comune di Ancona, dell’Associazione Noi dell’Itavia e dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, sono stati Paradisi, Box Marche, Omse e Stefano Verri.