Il report dell’evento “In equilibrio nello spazio”
Il 23 ottobre, nel pieno rispetto delle disposizioni per contenere la diffusione del Coronavirus, si è tenuto l’appuntamento annuale con la presentazione annuale dell’Integrated Reporting 2019.
Solo un piccolo gruppo di relatori e collaboratori ha potuto presenziare fisicamente all’evento, in un apposito spazio allestito all’interno dell’azienda in piena sicurezza, mentre gli altri numerosi ‘ospiti’ si sono collegati alla diretta streaming dell’intera manifestazione curata dall’agenzia dmpconcept e da Davide Caporaletti.
Per l’azienda questo è tradizionalmente un momento di importante condivisione con la comunità di riferimento, cui non si è voluto rinunciare pur nelle difficoltà causate dell’emergenza Covid-19.
“In equilibrio nello spazio”, questo il tema cui era dedicata questa edizione, è stato introdotto dall’Amministratore Gaia Paradisi che ha evidenziato la necessità di ritrovare nuovi equilibri pur di fronte al profondo e inaspettato cambiamento che il mondo ha subito negli ultimi mesi. “Non a caso il payoff di Paradisi è proprio equilibrio dinamico, lo stesso del funambolo che cammina sulla fune e che se si ferma rischia di cadere”.
Dopo i saluti del sindaco di Jesi Massimo Bacci, il presentatore della serata Massimiliano Colombi haannunciato un intervento video del Professor Michele Cicoli, Fisico Teorico del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna, che quest’anno è stato l’estensore della prefazione al bilancio. Nel commentare le foto della Terra vista dalla Luna, a corredo dell’Integrated Reporting 2019, l’accademico ha rilevato come la Terra sia “un minuscolo puntino all’interno di un Universo dalla bellezza vertiginosa […] La Terra è la nostra casa comune ed è nostro dovere tutelare l’ambiente, condividere le nostre risorse e gli ingegni per aiutarci a vicenda progredendo in campo scientifico, industriale, economico e sanitario con particolare attenzione verso i più deboli e i più poveri”.
La commercialista Ilaria Gasparri, ha poi presentato i risultati economici dell’azienda alla luce della sua connotazione di società Benefit che “fin dall’atto costitutivo dichiara di perseguire, oltre al profitto, finalità di beneficio comune favorendo la cultura d’impresa, responsabile e sostenibile, per agevolare una crescita, economica e sociale, di tutto il territorio e della comunità”.
Il successivo segmento, intitolato “spazioFuturo”, è stato introdotto da Marco Marcatili Responsabile Sviluppo di Nomisma, che ha condotto un significativo talk di approfondimento con Alfredo Manfron OEM Purchasing Director Westport Fuel System Company e Giuseppe Torluccio, Vice Presidente Fondazione Graamen Italia, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università di Bologna. Manfron ha evidenziato che occorre innescare “un ciclo virtuoso che è quello di inquinare meno e creare meno Co2 […] Le direttive europee prevedono per il 2025 un abbattimento del 33% delle quantità di Co2 e dal 2030 del 50%. Queste normative stanno condizionando le scelte di tutti i gruppi automobilistici. Stiamo migrando verso un futuro che arriverà nei prossimi 15/20 anni”. Per Torluccio, dietro le più recenti normative che condizionano lo sviluppo dell’economia “ci sono delle filosofie di pensiero e la finanza etica non è più solo interesse di pochi ma ha ricevuto un grande risalto da parte di coloro che preparano strumenti finanziari. Ma la cosa che più colpisce e la sensibilità dei giovani a questi temi. Mentre fino a 10 anni fa il modello era quello della massimizzazione del profitto, aumentando i rendimenti delle varie combinazioni di economia e finanza, oggi mostrano grande interesse quando si parla di finanza sociale”.
Nell’ultima frazione “spazioComune” Massimiliano Colombi ha presentato gli interventi di Tommaso Cioncolini Responsabile PCTO dell’IIS Marconi Pieralisi di Jesi e Tonino Dominici Presidente Boxmarche, membro del CDA della Paradisi srl e socio fondatore, con Sandro Paradisi, della Fondazione Succisa Virescit. Per il professor Cioncolini “in uno spazio comune l’equilibrio non è prevedere il futuro ma renderlo possibile. Iniziare a coltivarlo, iniziare a crearlo anche quando sembra che domini la notte, quando le nubi si addensano […] Lo spazio diventa comune quando sa avviare processi, quando sa lanciare una scommessa sul futuro”. In quest’ottica la borsa di studio dedicata a Sandro Paradisi “non è soltanto un gesto di bontà ma si tratta di grande visione, di grande lucidità, di una grande apertura verso quello spazio che diventa ancora più comune, sempre più caldo, sempre più comunità”. Dominici dopo un commosso ricordo degli amici di sempre Sandro Paradisi e Giuliano de Minicis, ha raccontato le grandi esperienze di solidarietà che insieme hanno condiviso, come la raccolta fondi per ricostruire la scuola di Pieve Torina dopo il terribile del 2016. Tutto è nato da una frase che Sandro che con la sua umiltà entusiasmante usava ripetere spesso: “nonostante i tanti difetti che abbiamo, il valore della solidarietà fa parte della nostra natura”.
Le conclusioni della serata sono state affidate a Gaia Paradisi che, nel solco della visione morale e ideale di Sandro, ha messo in luce come sia necessario “anticipare il cambiamento, essere gli artefici del cambiamento ed essere anche lungimiranti”. Si deve avere il coraggio di “cambiare quando le cose stanno andando bene”. Le tre grandi sfide che ci aspettano per i prossimi anni sono: “continuare a investire nella digitalizzazione dei processi, puntando ad esempio anche sull’Intelligenza Artificiale; guardare a nuovi settori di mercato come l’idrogeno nell’automotive, l’elettromedicale, l’aereospaziale; immaginare un’organizzazione della produzione con competenze diffuse che permettano nel bisogno di superare le sfide e di risolvere i problemi in maniera veloce”.
Gaia ha ricordato, infine, la grandissima emozione e la gioia di Sandro quando nel 2016 la Paradisi ha ottenuto la certificazione B-Corp, esprimendo la propria consapevolezza sulla responsabilità “di ereditare la guida di un’azienda benefit, ma anche del grande orgoglio che questa genera”. Questo è un “modello in cui il profitto diventa uno strumento […] per far crescere il territorio, la comunità e i collaboratori insieme all’azienda”.
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