LA METAFISICA DELL’EQUILIBRIO
Per quelli che come noi hanno fatto della precisione e dell’equilibrio una bandiera, l’occasione di approfondire una disciplina come lo ‘stone balancing’ è davvero troppo ghiotta.
Tanto più dopo l’assist che ci ha fornito la recente pubblicazione di un prezioso volume dedicato a questa disciplina, curato dall’attiva casa editrice marchigiana ‘Controvento’ di Vincenzo Oliveri.
Come se non bastasse, ‘La Magia dell’Equilibrio’, è opera di un altro corregionale che è assurto agli onori della cronaca mondiale per un’impresa tutt’altro che banale. Andrea Mei, il protagonista della nostra storia, dopo aver partecipato nel mese di marzo del 2017 al LEAF – Llano Earth Art Fest – un festival che si svolge ogni anno in Texas, è stato insignito del titolo di Campione del Mondo di ‘stone balancing’.
Vabbé diciamo che forse non moltissimi tra voi lettori, pur legittimamente orgogliosi di avere un tale primatista italiano, saranno informatissimi sulla pratica in questione. Quindi facciamo un piccolo passo indietro e cerchiamo di capire precisamente di che si tratti. Citiamo testualmente dal libro di Mei: «lo stone-balancing è una disciplina che, sfruttando tutte le leggi dell’equilibrio permette di realizzare sculture, utilizzando essenzialmente pietre di diverso formato e misura, senza l’impiego di altri supporti, quali colle, adesivi o sostegni. Solo la forza di gravità. Si tratta di una tecnica che affonda le sue radici nella storia dell’uomo ed è anche usata nella meditazione zen. La ricerca dell’equilibrio in ciò che è fuori di noi non può infatti prescindere da quella del nostro equilibrio interiore».
Più che una disciplina sportiva una vera e propria arte. Anzi un’arte ‘effimera’ se è vero che le opere hanno sempre una durata limitata, da pochi secondi ad alcuni giorni.
Trattasi di equilibrio dinamico a tutti gli effetti, pur se impercettibile, perché l’abilità del balancer è percepire quelle minime vibrazioni che si avvertono al verificarsi dei punti di contatto di una pietra sull’altra: «Nel far ciò viene naturale estraniarsi dallo scorrere del tempo, rifugiandosi in qualche modo nella propria interiorità alla ricerca d’una armonia che, nello stesso momento in cui si trovano i punti d’equilibrio delle pietre, permette di percepire un profondo senso di rilassamento, in totale immersione con la natura».
Una tecnica di meditazione e di scambio energetico tra la pietra e il soggetto che la manipola, che si articola in quattro differenti manifestazioni: L’equilibrio delle pietre accatastate, quando le rocce sono posate l’una sull’altra a formare strutture di altezza elevata; l’equilibrio puro, quando ogni roccia campeggia su un’altra grazie a un solo punto d’appoggio; l’equilibrio a contrasto ottenuto quando il peso della pietra superiore compensa lo squilibrio di quella sottostante; infine il free style che è una miscela di equilibrio puro ed equilibrio a contrasto e prevede la realizzazione di strutture che includono archi.
Il nostro balancer di fama mondiale ci spiega che il ‘segreto’ è non fermarsi mai: «far volare la propria fantasia per cimentarsi in creazioni che rappresentano soggetti vari, i più diversi, a volte bizzarri, espressione di idee evocative di stati d’animo o situazioni immaginate […] o di mero esercizio di abilità compositive alla ricerca di equilibri ogni volta più difficili».
Una nuova conferma che ogni impresa, dalla più impegnativa al semplice vivere quotidiano, «è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti». Lo diceva Albert Einstein, mica un blogger qualunque…