LA NATURA DELLA BELLEZZA È LA BELLEZZA DELLA NATURA
“I fiori e il mondo naturale sono la mia passione. Tutto il lavoro della mia vita scaturisce dal rispetto e dall’impegno totale verso la natura”. Pochissime parole per descrivere il modus vivendi alla base del successo di Ercole Moroni, a buon titolo uno dei celebrities florist più apprezzati del panorama internazionale. Geniale, carismatico e stravagante è riuscito a farsi conoscere e apprezzare negli ambienti più esclusivi del pianeta, partendo alla volta di Londra da un piccolo borgo delle Marche, vicino a Senigallia. Volato a Londra a diciotto anni con in tasca centomila delle vecchie lire, un’innata passione per i fiori e la forza inesauribile di un sogno, ha diviso il suo tempo tra un lavoro in pizzeria e gli studi di botanica. Fino a che nel 1991 ha aperto con una socia il negozio Queens Flower. La prima grande vetrina è stata l’allestimento del Serpentine Gallery Summer Party per Vanity Fair, l’evento più chic dell’estate mondana londinese che aveva per ospite d’onore la principessa Diana. Proprio in quell’occasione è stato notato dagli organizzatori d’importanti manifestazioni internazionali. Da allora nel suo palmarès spiccano numerosi allestimenti per la Notte degli Oscar, il Festival di Cannes, il Tribeca Festival di Robert De Niro e clienti come Alexander Mc Queen, Naomi Campbell, Madonna, Gwyneth Paltrow e Rania di Giordania. Per non parlare delle più prestigiose maison del lusso Bulgari, Cartier, Louis Vuitton ed Hermès. Ma chi si aspetta di trovarsi di fronte a un guru o a un’icona del jet-set rischia di rimanere deluso. Ercole Moroni non ama essere incasellato in definizioni altisonanti, è sempre stato e resta un cosmopolita visionario con il gusto del bello e con delle radici profondissime che lo ancorano alla natura, alla famiglia e alla sua terra. Proprio nelle Marche ha realizzato la country house Casa Ercole, un casale tipico ristrutturato dove tiene corsi ad aspiranti fioristi provenienti da tutto il mondo per diffondere la sua filosofia estetica. È nel suo buen retiro, immerso in un dolce digradar di colline, che lo abbiamo raggiunto e gli abbiamo posto qualche domanda sul suo lavoro, sulla precisione e l’equilibrio dinamico per il nostro Blog precisissimo.
Il suo lavoro è qualcosa che attiene intimamente alla bellezza. Quanto conta il gusto personale, il senso estetico innato e la componente tecnica che lei insegna ai suoi allievi?
Mi commuovo verso tutto ciò che è bello specialmente se umile e non riproducibile.
Amo tutto ciò che mi emoziona e sono fortunato a lavorare con qualcosa che già è un miracolo di bellezza.
Io metto solo un tocco umano a già quello che è naturalmente bello.
La tecnica è fondamentale. Troppe volte ho visto rendere brutto qualcosa di bello usandolo male o mettendolo fuori posto.
Non amo vedere fiori morire prima del tempo e trasformati in cose che non sono.
Il mio gusto, il mio senso estetico e la mia tecnica sono in continua evoluzione e sono io stesso il primo a mettermi sempre in discussione.
Per fortuna non esiste la perfezione e contro la bellezza della natura siamo tutti perdenti.
Prendo spunto da quel che mi circonda e dalle mani di mia madre che fa miracoli ogni giorno con quello che offre la terra.
Qual è il segreto alla base del successo di Ercole Moroni?
Il mio segreto è lavorare duro, pretendere il massimo da me stesso e dai miei collaboratori per rendere felice chi ho davanti perché egoisticamente non amo vedere la tristezza.
Infine, non smettere mai di studiare e non saziarsi mai del bello.
Gli aspetti economici del lavoro sono importanti e vanno sempre tenuti sotto controllo con grande senso di responsabilità, verso me stesso e i miei collaboratori, ma ho sempre considerato la misura del vero successo la felicità.
Per me il denaro è stato sempre una forma per realizzare i miei sogni e poter aiutare altri a realizzare i propri.
Nella morte non porteremo nulla con noi, ma se abbiamo lavorato bene una parte di noi rimarrà per sempre con chi ha condiviso il nostro percorso di felicità.
Quant’è importante la precisione nel lavoro del flower designer?
La precisione è cruciale. La cura estrema dei dettagli è l’ultimo tocco dell’artista. È il particolare che fa la differenza.
Ci ha spesso descritto la sua forte armonia con la natura. Possiamo dire che le stagioni rappresentano una sorta di equilibrio dinamico?
Nel divenire delle stagioni c’è un equilibrio mutevole in cui i colori, i profumi e le forme della natura sono sempre perfettamente abbinati tra loro e questa è una fonte di ispirazione e un punto di riferimento fondamentale per le mie composizioni.
Il tutto poi va contestualizzato con l’ambiente e armonizzato con le persone cui i miei lavori sono destinati.
Bisogna stimolare tutti i sensi e qualcosa in più… con un po’ di magia.
Nella sua vita e nel suo lavoro ha raggiunto traguardi straordinari. C’è un sogno nel cassetto segreto di Ercole Moroni?
Ho tantissimi sogni nel cassetto. Come ho già avuto più occasioni di raccontare se fossi un fiore sarei una papola (n.d.r. in dialetto marchigiano il papavero selvatico) in un campo di grano, umile ma che si fa riconoscere.
Vorrei condividere con tutti la mia passione per il bello e mi piacerebbe avere un mio programma televisivo per raggiungere quante più persone possibile e comunicare fiducia ai giovani.