Ricordo con precisione quel mercatino improvvisato in un porticciolo sconosciuto: tutto era sole, mare, luce, odore acre di salsedine e di sudore, sciabordio di onde e grida di gabbiani.
Bimbo in cerca di giochi, mi aggiravo curioso tra le cassette vuote utilizzate dai pescatori come bancarelle minime. Nulla sapevo di nulla, solo avvertivo sulla pelle, quasi fosse parte dell’aria stessa, la dignità di quegli uomini che vendevano conchiglie come fossero gioielli. Ma lo erano veramente! E non solo ai miei occhi infantili perché ogni conchiglia era un mistero di precisione e di funzionalità. La natura compie opere che spesso l’uomo tenta di imitare nella loro perfezione.